martedì 12 maggio 2009

Produzione finale : racconto autobiografico

Per la produzione del racconto vi consigliamo l'incipit:


Eravamo appena entrati in macchina felici di allontanarci dalla città

Buon lavoro a tutti

27 commenti:

  1. Quanto ero stato ingenuo e stupido! Ero rimasto veramente male! OK ora vi racconto cosa era accaduto. Avevo 7 anni e la scuola era finita, quindi era luglio. Quando finiva la scuola, andavo al ristorante di mio nonno insieme a mia madre.
    A quell'età avevo un monopattino che per me era davvero speciale: aveva molti adesivi lungo il manico, aveva il mio nome sull' impugnatura e me lo aveva regalato mio nonno.
    Per passare il tempo, ci sfrecciavo sopra per tutto il centro direzionale, salutando tutti i miei amici. Sopra a quel monopattino mi sentivo veramente felice. Non lo sapevo il perchè della mia felicità, ma mi sentivo davvero felice. Ma quel giorno,in una piazzetta, incontrai un gruppetto di ragazzi,che avevano 10-12 anni.
    Appena mi videro, incominciarono a parlare tra di loro e mi proposero di giocare a nascondino.
    Io accettai, posai il monopattino e andai a nascondermi.
    Dopo 1 minuto circa andai a vedere dove era andato il ragazzo che doveva trovarmi. Non vidi nè lui, nè i ragazzi e neanche il mio monopattino.
    Incominciai a piangere e a correre, alla ricerca del monopattino, ma niente.
    Con tante lacrime, ritornai al ristorante da mia madre e ci raccontai tutto.
    Ancora oggi ci penso a quello che era successo, ma il passato e passato.

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  2. Non ci potevo credere:avevo perso l'occasione di andare a giocare con i più grandi.
    Iniziò tutto circa un mese fa alla fine di un allenamento di basket il mister mi venne a chiedere se il venerdi sera ero disponibile perchè giocavano i più grandi io gli dissi di parlare con mio padre e questi gli disse di si .
    Finalmente andavo a giocare con i giocatori di serie D.
    Un altro cosa che mi entusiasmava era che se gli piaceva il mio gioco la squadra mi faceva un contratto.
    C'era solo un piccolo particolare,che in quei giorni non stavo andano molto bene a scuola.
    Quando arrivò il fatidico giorno mia madre andò a parlare con i miei prof.Mamma ci rimase molto male perchè sentiva che non stavo andando molto benee per queto motivo decise di non mandarmi ala partita e io a tutt oggi non posso credere di aver perso quell'oportunità di giocare con i più grandi

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  3. 14 agosto 2006:il mio primo viaggio in aereo.
    Sono frastornato, papà mi sveglia propio ora. Sono le 4:55 mia madre e mio padre sono svegli e preparati insieme alle valigie e mio fratello. Insomma manco solo io all'appello. Mi lavo con lentezza, d'altronde sono a letto solo da poche ore. Vado in camera e dico fra me e me: devo apparire alla Germania proprio come un italiano trendy. Il tempo di scendere e il taxi è sotto casa. Wow! Alla conquista della Germania, con un pò di timore di non piacere ai miei cugini tedeschi. Ecco l'ultima curva e poi l'aereoporto. Mamma piange perchè ha paura, papà si dispiace perchè vuole tornare nel suo paese d'origine, ma mamma si fa forza, superato il check-in, con la carta d'imbarco, siamo sull'aereo. Il tempo trascorre lento, ma quando passa l'hostess compriamo di tutto: cibo e giocattoli, facciamo confusione, infatti le cinesi ci sgridano, io e mio fratello siamo un tandem di confusione. Siamo arrivati, vedo mio zio che prende la macchina. Andiamo a casa sua. Conosciamo la nostra zia e la sua famiglia. Mi aspetta una lunga settimana di spensieratezza. I miei cugini mi hanno accolto bene, infatti la prima cosa che abbiamo fatto sono stati due tiri a pallone e una corsa sui cavalli e poi tutti davanti al falò. La famiglia di mia zia è numerosa ed è gentile. Ascoltano sempre musica italiana. La Germania mi ha accolto bene, e dopo quella settimana mi ha conquistato.

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  4. Il gesso
    Era un giorno di metà dicembre e come al solito mi ero alzato tardi perchè era sabato, poco dopo mi sono lavato e mi sono vestito perchè dovevo scendere con mio padre per giocare una partita di calcetto. Mi ero vestito con una tuta e sotto avevo un'uniforme da gioco con le scarpe sportive. Mentre aspettavo mio padre, mia sorella più grande mi ha detto che era inutile aspettarlo, ma io non ho voluto crederle. Nell'attesa di mio padre cominciai a pedalare sulla cyclette che lui usava per allenarsi, appoggiai male un piede e sentii la gamba spezzarsi.Il dolore era tremendo ma pensai che non fosse niente.Arrivò mio padre e capì subito che avevo un problema, ma io gli dicevo che non era niente...Mio padre però mi disse che alla partita mi avrebbe portato un'altra volta. Io mi misi piangere non solo perchè non mi avrebbe portato a giocare la partita di calcetto, ma anche perchè sentivo un dolore cane. Nel frattempo era arrivata mia madre che mi portò all'istante all'ospedale " Loreto Mare" , ma le dissero che non potevano farmi una radiografia . Allora mi portò al" Santobono " dove mi fecero subito una radiografia dalla quale risultò la frattura della tibia. Mio padre cercò di consolarmi dicendomi che sarei guarito presto, ma io sentivo che era successo qualcosa di brutto, lo capii dalla faccia di mia madre e in quel momento mi sentii un idiota perchè per una cosa così stupida come una cyclette ero riuscito a farmi male . Il giorno dopo mia madre mi accompagnò perchè mi dovevano ingessare la gamba destra. Dopo tornai a casa e trovai tutti i miei parenti:in quel momento mi sentii felicissimo perchè non li vedevo da molto tempo. Tutti mi abbracciarono e mi scrissero pensierini sul gesso, anche i miei amici di scuola scrissero dei pensierini "affettuosi".

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  5. Il mio compleanno
    Era un caldo giorno del mese di Agosto, precisamente il 12 ..non so come si fossero dimenticati di un giorno così importante per me.
    Andai al mare, tutto era tranquillo, nessuno mi fece gli auguri, nemmeno i miei zii.
    Erano quasi le otto e se ne stavano andando tutti a casa mia e io rimasi sola con mio cugino che si cambiò e si vestì tutto elegante.
    Erano le nove e andai a casa, non c'era nessuno, quindi mi lavai e mi vestii.
    All'improviso arrivò un signore con quintali di churridi (una specialità di Ischia, Casamicciola Terme).
    Non capii niente. Dopo poco vennero tutte le persone della spiaggia con grandi pacchi regalo in mano gridando: Dov'è la festeggiata ?!?!
    Poi altre persone portavano Profiteroles,pizzette, coca-cola,l e il buonissimo cornettone del Calise!!
    Mentre mangiavamo e facevamo festa arrivarono Manuela, Patty e Alessandro che si mangiarono tutti i Profiteroles. Si fecero le tre di notte e, per finire la serata in bellezza, andammo tutti sulla spiaggia per un bagno notturno.

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  6. Una storia molto strana
    Ci sono rimasta male! Non so perchè ho questo sentimento dentro, non so se sia odio o delusione, ma so che mi è entrato dentro ed è difficile non considerarlo.
    Tutto è iniziato quando ho deciso di chiamarlo, dentro il mio cuore sapevo che qualcosa era cambiato, ma non volevo crederci, speravo tanto che lui mi dicesse qualcosa che smentisse quella mia sensazione, ma questo non accadde.
    Quando rispose il mio cuore smise di battere, ogni sua parola era già scontata, ogni suo respiro era già previsto. Anche se io avevo questa convinzione, volevo credere alle sue parole, senza dirgli cosa pensavo davvero, ma non ci riuscii, gli dissi cosa secondo me pensava e lui tacque. Quel suo silenzio mi fece capire tutto, allora gli chiesi di parlare, lui parlò; ma ciò che disse sarebbe stato meglio non saperlo, mi disse che per il momento non voleva vedermi, che non voleva più impegni, perchè voleva concentrarsi sulla scuola e voleva superare l'anno e se stava ancora con me non sarebbe riuscito a superarlo, perchè si distraeva e non poteva sostenere entrambe le cose.
    Queste sue parole mi hanno fatto male dentro, mi hanno creato un vuoto.
    Anche se mi disse che era solo per il momento, a me questa decisione non andava giù, ma per il suo bene accettai. Adesso spero con tutto il cuore di riuscire a dimenticarlo e non pensare più a lui perchè ho anche io un esame da superare e poi perchè questo mi farebbe solo male.

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  7. Eravamo appena usciti dal treno, avevo una voglia matta di fare nuove esperienze: stare tutta la giornata a mare, uscire e fare tardi e dimanticare tutte quelle giornate a studiare. Ero libera!!
    Quando entrammo nella casetta che avevamo affittato, non feci neanche in tempo a guardarmi intorno che subito mi precipitai a mettere in ordine tutte le mie cose. Quando finii di mettere in ordine mi provai i vestiti che potevo mettermi la sera stessa, poi mi misi il costume mio preferito e me ne andai a mare. Sulla spiaggia c'erano moltissime persone e molti ragazzi della mia età, quando arrivai mi guardarono tutti perchè non mi avevano mai visto prima e neanche io loro.
    Subito feci amicizia con una ragazza che stava accanto al mio ombrellone, si chiamava Veronica ed aveva i capelli neri e gli occhi neri, parlammo del più e del meno e di come andavamo a scuola.
    La sera ritornai a casa, litigai con mia madre perchè ero ritornata troppo tardi ed era preoccupata, le dissi che era solo l'inizio, mi preparai e ridiscesi.
    Era tutto bellissimo, nell'aria c'era un odore di divertimento che tutti indossavano con stupendi sorrisi stampati sul viso, era tutto colorato.
    Una sera incontrai Emilia con sua sorella Giusy sul tandem, ero contentissima perchè avevamo frequentato le medie insieme.
    Ho trascorso dei momenti stupendi con lei, non li dimenticherò mai.

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  8. Viaggio a Latisana
    Eravamo appena entrati in macchina per andare a Latisana , un paesino vicino Udine nel Friuli Venezia Giulia.
    Siamo partiti verso le otto , con due ore di anticipo rispetto all'anno precedente.
    Appena siamo entrati in macchina dopo due minuti io e mia sorella ci siamo addormentate.
    Dopo un'ora mi sono risvegliata , mentre mia sorella stava ancora dormendo , e ho chiesto a mia madre dove eravamo e lei mi ha risposto che eravamo quasi arrivati a Roma.
    Dopo un pò si è svegliata anche mia sorella.
    Finalmente ci siamo fermati ad un "Autogrill".
    Mentre compravamo qualcosa da mangiare mio padre faceva benzina.
    Dopo siamo ripartiti e mi sono riaddormentata e anche mia sorella.
    Quando ci siamo svegliate avevamo superato Roma.
    Io mi arrabbiai perhè eravamo molto distanti da Latisana.
    Per tutta la durata del viaggio io e mia sorella abbiamo mangiato patatine e biscotti.
    Ci siamo di nuovo fermati, siamo andati a prendere una pizza e la abbiamo mangiata solo io , mia madre e mia sorella , mentre mio padre no perchè è celiaco e non può mangiare cose con glutine. Mio padre ha mangiato quello che mia madre ha preparato, dei panini con il prosciutto e il formaggio. Non vedevo l'ora di arrivare!
    Io e mia sorella ci siamo addormentate e ci siamo risvegliate a Siena.
    Io poi ho fatto una battuta dicendo se volevamo andare a Siena da zia Cinzia.
    Quando eravamo a Padova mi sono addormentata e mi sono risvegliata solo a Mestre.
    Ho preso il mio mp3 e ho asoltato la musica. C'era molto traffico , mi stavo annoiando e, a causa del traffico, abbiamo preso un'altra strada ma c'era anche lì del traffico.
    Siamo arrivati a Latisana verso le nove e cinquanta. Per fortuna è andato tutto bene.Ero felice di essere arrivata a Latisana e già pensavo a cosa avrei fatto per due settimane.

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  9. Viaggio a Gardaland
    Sono appena uscita da casa con i miei genitori per dirigermi alla stazione per andare a Gardaland. Durante il viaggio sono emozionata e non riesco a stare un minuto ferma , mi alzo continuamente e faccio cadere tutto quello che ho in mano. Arrivo e l'emozione aumenta ad ogni secondo. Andiamo nell'albergo che mio padre ha prenotato , saliamo nella stanza , posiamo i bagagli e poi andiamo al parcogiochi. Arrivo al portone , l'emozione aumenta. Entrando ho pensato che il mio desiderio si è finalmente avverato. Ci sono dei giochi molto belli , altri che fanno paura a vederli , ma una volta sopra la paura passa. Mia madre da quando siamo qui chiede a me e a mio padre di entrare nella casa di Prezzemolo: tutto bene però dopo ci siamo seduti su una girandola di sedie e da quel momento tutto gira . Mia madre urla dicendo che vuole uscire , invece io e mio padre stiamo zitti ma una volta fuori mi gira molto la testa . Dopo la casa vedo un fungo che caccia acqua, mi ci metto sotto e mi bagno tutta. Tornata in albergo non mi sento bene e scopro che ho la febbre, quasi quaranta ! Dopo qualche giorno ho ancora la febbre ma è tempo di tornare a Napoli. Andiamo alla stazione per prendere il treno , e durante il viaggio la febbre è ancora molto alta. Io avevo immaginato che questo viaggio sarebbe andato diversamente , però non importa. La prossima volta non mi metterò più sotto quel fungo.

    Rossella

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  10. Mi svegliai molto felice perchè attendevo da tempo quel giorno. Era il 50esimo anniversario di matrimonio dei miei nonni. Mi lavai e mi vestii in modo carino. Dopo essermi preparata aspettai che finissero di prepararsi i miei genitori. C'erano tutti i miei parenti a fare gli auguri ai nonni. Facemmo le foto e mangiammo molti dolci. Dopo venne mia zia e mi fece proprio una bella pettinatura. Andammo tutti in Chiesa e fu molto commovente quando entrarono mia nonna e mio nonno,gli sposi. Quando finì la Messa andammo al ristorante a Somma Vesuviana. Il ristorante era confortevole e molto spazioso,facemmo altre foto e incominciammo a mangiare. Il cibo però era molto pesante ed era tantissimo tanto che mi venne il mal di pancia. Il cuoco cucinava i cibi molto lentamente e ci metteva molto tempo,così io andai con Rita,Chiara e con una bambina che coscemmo lì di nome Rossella a giocare a pallavolo fuori dal ristorante. All'improvviso ci raggiunsero le mie migliori amiche,conosciute quando abitavo a Somma Vesuviana: Ilaria e Laura, però io non le riconobbi subito perchè erano diventate grandi,ma capii che erano loro. Giocammo ancora un pò a pallone,poi ci chiamarono per la torta e festeggiammo per l'ultima volta gli sposi e finalmente ritornammo a Napoli. Era stata una giornata lunga ma fantastica.

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  11. In crociera
    Eravamo entrati nel pullman molto felici di lasciare la città per andare a Bari e salire sulla nave da crociera "Orchestra " della compagnia MSC per sette giorni. Dopo due lunghe ore di autobus arrivammo a Bari.Vidi una grandissima nave.Ci entrammo ed osservai molte luci che quasi mi facevano male gli occhi.
    La cabina era molto bella: un oblò, due letti attaccati alla parete, un letto matrimoniale, una poltroncina , il bagno, la tv e una tavolo.Il giorno dopo andai in piscina, era grandisssima , ce n'erano tre .Al club c'era l'animazione e facevamo un sacco di giochi divertenti ad esempio la caccia al tesoro ecc.
    I ristoranti erano molto eleganti, uno ce lo assegnava la direzione della nave e un altro lo potevamo scegliere. C'era la cena di gala e indossai un vestito rosa e le ballerine e ci fecero anche molte foto. Mi ricordo quel giorno, conobbi una bambina norvegese-filippina. Era molto simpatica e si vestiva molto bene. Per capirci dovevamo parlare inglese.La nave fece un lungo viaggio da Bari e raggiunse Dubrovnik,Venezia ed altri porti prima di ritornare a Bari.Comunque è stata una vacanza indimenticabile.

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  12. Eravamo appena entrati in macchina molto felici di allontanarci dalla città.
    Dovevamo partire per andare a Gardaland e non vedevamo l'ora di arrivare.
    Alla stazione di Ravenna prendemmo un taxi per arrivare all'hotel.Quando lo intravedemmo mio zio sembrava essere il più impaziente.
    Una volta arrivati andammo a fare il bagno in piscina con i miei cugini ma dopo poco mi allontanai per andare in spiaggia mentre la mamma disfaceva le valige.
    Verso le 19.30 rientrammo dalla spiaggia e, così, dopo aver cenato decidemmo di andare a letto presto perchè il giorno dopo dovevamo andare al parco giochi di Gardaland. Il giorno dopo ci svagliammo verso le &:00 del mattino eravamo energici e carichi anche se non avavamo dormito tutta la notte, lo zio andò a prendere la macchina mentre noi ci vestivamo. Quando entrammo in macchina ci dirigemmo sull'autostrada per andare a Gardaland.
    Quando arrivammo erano verso le 8:00,riuscimmo a praticare quasi tutti i giochi e ci mancava solo il "tornado blù" l'attrazione più bella di Gardaland, ma dovevamo andare prima a pranzo anche se non avevamo nemmeno la forza di muoverci, eravamno distrutti. Peccato che si mise a piovere e ce ne dovemmo andare appena dopo pranzo.
    Passammo una giornata stupenda peccato che il giorno dopo dovemmo tornare a casa.

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  13. Eravamo appena partiti da Napoli per andare a Scauri nel Lazio,un posto bellissimo pieno di mare con acque magnifiche anche se spesso inquinato,con un sole splendito e anche con un caldo afoso.C'erano molte case vicino al mare che la gente affittava per vari mesi giugno,lugno e agosto.Quell'anno la mia famiglia ne aveva affittata una solo per agosto.Come stavo dicendo a Scauri ci sono campi di calcio,spiagge private,molte biciclette lungo i lidi da prendere in prestito per fare passegiate sul lungo mare.Ma ci sono anche molti posti di cui avere paura perchè ci sono case in cui si dice ci siano ifantasmi. Ad esempio dove io affitto la casa, un po' più a sinistra, c'è un palazzo bianco in cui si dice che c'è una bambina piccola che è un "fantasma".Comunque chiunque si avvicina a quella casa anzi chiunque entra in quella casa diventerà un fantasma.Ad esempio delle amiche di mia cugina sono entrate, ma solo due si sono salvate e hanno raccontato che le altre tre erono morte insime al fantasma bambina.Questo avvenimento che era successo tanto tempo prima continuava a farci paura.
    Comunque adesso non ne voglio parlarè più di fantasmi su cui ho ancora molte storie da raccontare.Ma di Scauri non ho più niente da dire,molta bella e unica, e non vedo l'ora di tornarci.
    Bruna Maddaluno

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  14. Eravamo appena entrati in macchina molto felici di allontanarci dalla città.
    Usciti dal mio vicolo mi sentivo un pò strano perchè era il mio primo viaggio ed eravamo diretti a Cattolica.
    Erano passate ben 2 ore e non eravamo ancora arrivati però ci eravamo fermati all'autogrill, un posto dove c'era di tutto: cornetti, caffè, barrette di cioccolato, gomme a pallina, giocattolini, pupazzetti e gelati.
    Dopo ci eravamo rimessi in viaggio, e passata un'ora ci avevano fermati 2 poliziotti pelati, che avevano chiesto a mamma, visto che aveva un neonato in braccio ed era a fianco all'autista (mio padre), di sedersi indietro mentre mio fratello,Giuseppe, che era il più grande sarebbe dovuto passare avanti.
    Passati altri 30 minuti eravamo quasi arrivati da un benzinaio che conosceva papà,quando abbiamo visto che le pompe di benzina erano incendiate e che dovevamo cambiare strada: avevamo perso altri 30 minuti.
    Dopo un paio d'ore finalmente abbiamo visto il cartello con su scritto Cattolica 110km, poi 50km, poi 10km e finalmente eravamo arrivati. Era stato un viaggio pieno di ostacoli ma anche di emozioni.

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  15. Eravamo appena entrati in macchina molto felici di allontanarci dalla città e dopo un lungo viaggio eccoci arrivati in campagna dal nonno. Il nonno ha una fattoria e ha tanti animali:mucche,pecore,cavalli,galline,maiali,asini ecc.Il nonno può permettersi di avere tanti animali perchè ha una casa grandissima ,con 15 sanze e stalle per tutti gli animali.Il nonno potrebbe usare le sua casa come un bed and brakefast,ma la usa per noi, cioè i suoi nipoti e figli perchè siamo tanti.Infatti il nonno ha 10 figli e 14 nipoti per un totale di 24.Vicino alla casa del nonno c'è un lago, così durante l'estate possiamo rinfrescarci un pò invece e durante l'inverno ci pattiniamo su perchè gela.

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  16. Estate 2008
    Dopo sei anni che non andavamo in villeggiatura a causa di una malattia che aveva colpito mio nonno e dopo qualche anno mia nonna, che era morta dopo tre mesi di questa malattia, mia madre decise che assolutamente dovevamo andare in villeggiatura perchè la nonna avrebbe voluto così.
    Appena salimmo sul treno eravamo tutti euforici perchè aspettavamo questo momento da tanto tempo, aspettavamo con ansia la nostra fermata però sapevamo che bisognava attendere un bel pò.La nostra fermata era Ascea, un paesino vicino al mare.
    Dopo un'ora passata sul treno non sapevo più cosa fare e andavo avanti e indietro disturbando gli altri passeggeri.
    Quando siamo arrivati erano le due e non c'era nessuno per la strada, io e il resto della mia famiglia portammo le valigie sotto ad un sole fortissimo e senza poter comprare dell'acqua perchè i negozi erano tutti chiusi.
    I primi giorni per me e mia sorella furono un completo disastro perchè non conoscevamo ancora nessuno, ma il terzo giorno conoscemmo due sorelle che abitavano al piano di sopra, così la sera uscimmo con loro, divertendoci moltissimo e conoscendo molte persone.
    A metà mese le due dovettero andarsene perchè non sapendo se si sarebbero divertite avevano prenotato per due settimane soltanto e,dopo, non erano riuscite a trovare un'altra casa.
    La sera stessa uscii con mia sorella e affittammo il tandem, ma mentre stavamo percorrendo il Lungomare vidi Sara, una mia compagna di classe, e la fissai per molto tempo per assicurarmi che fosse davvero lei. Posammo il tandem per andarla a cercare, e quando la trovammo ci sembrò molto strano perchè nessuna delle due si aspettava di trovare lì l'altra.
    Lei si trovava con un'amica conosciuta da poco e ci demmo appuntamento per la sera successiva.
    Arrivata l'ora dell'appuntamento ci incontrammo e passammo una splendida serata, ma il giorno dopo litigò con la sua nuova amica, perciò la sera uscimmo solo io, lei e mia sorella trascorrendo così un'altra fantastica serata. Da quella sera Sara venne sempre la mattina da noi al lido Elea dove ci divertivamo un mondo.
    Tutte le sere avevamo lo stesso appuntamento vicino alla pizzeria Peperoncino.
    Non ricordo più quante persone abbiamo conosciuto e quante emozioni abbiamo provato divertendoci in quel modo.
    Comunque l'AGOSTO 2008 è da non dimenticare, non solo per le belle giornate passate ma anche per l'amicizia nata con Sara, perchè nonostante i due anni di scuola media trascorsi insieme, c'era voluta quella vacanza per farci ritrovare amiche.

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  17. Camminava piano senza alcuna voglia di farlo, eppure avrebbe dovuto correre, ma lui continuava a camminare mentre i suoi abiti cominciavano a bagnarsi, i suoi capelli lunghi pendevano dalla testa sulle spalle, le sue scarpe preferite, che in quel momento però erano la cosa meno importante di tutte, continuavano ad assorbire quanta più acqua possibile dalle pozzanghere in cui andavano ad immergersi.
    Eppure lui, così bagnato dalla pioggia che continuava costantemente a infradiciarlo, pareva essere il ragazzo meno condizionabile su questa terra, anche un acquazzone così forte, così fastidioso, non gli recava nessun fastidio.
    Davanti alla strada che gli si porgeva davanti non c'era nessun uomo, nessun uomo che camminava o che correva, si poteva quasi dire che l'unica forma vivente in quella strada era un cane che attraversava la strada sperando di trovare sul marciapiede di fronte un qualunque tipo di riparo. E lui, lui invece stava quasi bene sotto la pioggia, le tante macchine che gli passavano vicino con velocità gli sembravano essere come i pensieri che gli venivano in mente.
    Cominciò a spiovere, ma lui probabilmente non se ne accorse, perchè senza essersene accorto stava camminando sotto i tanti alberi che costeggiavano il marciapiede, a lato della strada, che stava percorrendo.
    Smise di piovere, e questa volta se ne accorse perchè non sentiva più il rumore delle goccie di pioggia, che ogni tanto riuscivano a passare tra le foglie degli alberi, sul capuccio della felpa che era riuscito a mettersi quando oramai tutti i suoi capelli erano già bagnati. Quindi se lo abbassò e alzò gli occhi al cielo per vedere se era comparso un pò di celeste in mezzo a tutto quel grigio. Gli sembrava come se tutto quel grigio coprisse il mondo.
    Percorse un altro pezzo di quella strada e si sedette alla prima panchina che gli si pose davanti.
    Girava ogni tanto la testa a destra e a sinistra per vedere se qualcuno si fosse avvicinato solo un pò a lui, in quel caso se ne sarebbe andato più infastidito di quanto già era. Ma nessuno camminava lungo quel marciapiede, sebbene avesse smesso di piovere, non c'era nessuno da nessuna parte.
    Poco più tardi però cominciò a farsi vivo qualche passante dietro la panchina su cui era seduto, ma lui non se ne accorse, molti di loro lo deridevano silenziosamente e ai loro occhi sembrava essere quasi un pazzo, se se ne fosse accorto li avrebbe chiamati senz'altro stupidi. In ogni caso ebbe solo una sensazione di vuoto dentro di sè, come se, solo per un attimo, il cuore fosse sparito dal corpo: sobbalzò spaventato... delle tante cose che gli erano capitate quel giorno, quella fu l'unica che veramente lo preoccupò e che veramente gli mise paura.

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  18. Autobiografia: Natale a sorpresa.

    Quest'anno il giorno della Vigilia di Natale, mi è successa una cosa bellissima.
    Era da molto tempo che non vedevo una mia cugina, esattamente da 7 anni. Quel giorno ero uscita con mio padre e mio fratello. Quando tornai a casa, nessuno parlava ed io chiesi il perchè a mia mamma, che mi rispose che non era successo niente di particolare e io andai in camera mia a mettere in ordine alcune cose; passarono quindici minuti e mamma disse che la cena era pronta, così andai fuori. Mamma prese una benda dal cassetto e mi disse:"Adesso c'è la prima sorpresa". Mi accompagnarono fuori, mi tolsero la benda e vidi mia cugina, incominciai a sorridere mentre correvo e l'abbracciai stringendola molto forte. Poi iniziammo a piangere dalla gioia, così le chiesi quanto tempo sarebbe rimasta a Napoli.
    Mi rispose che sarebbe rimasta per due settimane.
    Da quel momento fummo inseparabili, ma quando arrivò il momento della sua partenza piansi molto.
    Poco tempo fa mi ha telefonato e mi ha detto che a scuola finita, sarebbe ritornata a trovarmi. Ora attendo con ansia quel momento.

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  19. Viaggio in Calabria
    Erano le 6.30 di mattina ci stavamo preparando per il nostro primo viaggio in Calabria. Ero tanto emozionata che ancora oggi ricordo la data, il 12 agosto 2007. Io e i miei fratelli eravamo cosi' felici che domandavamo sempre ogni minuto "Ma quando arriviamo?".Addirittura dopo 2 o 3 ore di macchina non c'eravamo accorti che eravamo arrivati.Quando siamo scesi dalla macchina del nonno avevamo visto il mare. Il sole brillava e splendeva tanto che avevamo pensato che poteva essere un sogno.Dopo qualche ora e ,dopo che avevamo disfatto le valige e messo il costume abbiamo lasciato l'albergo e siamo andati sulla spiaggia: il mare era limpido e caldo. La sera verso le 8.30 dopo aver mangiato siamo andati a vedere la festa che si celebrava in un villaggio di cui non ricordo il nome: c'erano balli e canti,tutti bevevano e con tutto quel chiasso siamo andati a dormire alle 4.30. Il mattino seguente siamo andati in una piscina lunga 22 m. e profonda 3 m.ed io non sapevo nuotare tanto bene ma mi sono divertita moltissimo. Purtroppo dopo 6 giorni siamo dovuti tornare a Napoli.Ammetto che la mia Napoli mi è molto mancata,però se potessi rivivere quell'emozione la rivivrei,comunque quando sono andata a dormire mi sono ricordata le emozioni che ho vissuto per 6 giorni che per me erano stati un'eternità.

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  20. Se io avrei continuato a fare il blog sarei stata la più brava.

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  21. sono belli specialmente
    quello di simone

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  22. non ti vantare da sola

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